Giorno 396 – Maggio. Respira.

Siamo già a Maggio. Precisamente siamo al 2 di Maggio.

Devo essermi persa da qualche parte il mese di Aprile perché è decisamente volato via.

Volato via tra il rientro in Italia a Pasqua, il compleanno del Biondo, le riflessioni sul nostro primo anniversario in terra iberica (Giorno 365 – Un anno da expat ), il tempo ballerino, la visita dei miei cugini, la stagione lavorativa che sta iniziando, qualche preoccupazione e qualche novità nell’aria .

Sospiro.

Respiro.

Respirare. Una cosa talmente semplice e scontata che io mi devo fermare per ricordarmi come si fa.

Vivo in apnea. Sempre. Da sempre.

Forse è per questo che sono asmatica. Dovrei farmi psicanalizzare, ma ho paura di quello che ne potrebbe uscire. Fare yoga aiuta tantissimo nella respirazione, ed è anche per questo che lo faccio.

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“Gli attrezzi più importanti di cui hai bisogno per fare yoga sono il tuo corpo e la tua mente” Rodney Yee

Sto migliorando per fortuna, ma ogni tanto quando si susseguono emozioni ed eventi annaspo e la cosa mi da sui nervi perché odio andare in affanno, odio dire non ce la faccio e odio pure chiedere aiuto.

Che personcina simpatica.

Aprile è stato questo. Annaspare.

Da un lato la felicità di essere tornati in Italia per qualche giorno e di aver traguardato il nostro primo anno da expat, dall’altro la depressione post rientro (inevitabile) e il riemergere di alcuni conflitti riguardo la nostra vita qui.

Il chiedersi se ce la faremo, se stiamo facendo la cosa giusta, se è abbastanza, la stanchezza quando i capricci dei bambini sembrano andare oltre il limite sopportabile, il tempo che non si decide a stabilizzarsi, il blog e se ha senso portarlo avanti, il lavoro che è sempre una preoccupazione perché dipende da noi e non da altri. Insomma mi è sembrato di non concludere nulla.

Sono le domande ed i crucci che abbiamo tutti, lo so. Infatti poi mi fermo, parlo con i miei e con le amiche (al telefono), prendo il caffè con loro (sempre al telefono) come quando ci davamo appuntamento al bar per fare colazione.

Non è la stessa cosa, no. Però aiuta. Aiuta a ridimensionare.

Difatti ho ricominciato a respirare, con calma e tutto è sembrato più lineare e chiaro. Così come è sempre stato, ero solo io che non mettevo a fuoco e non riuscivo a vedere perché ero in carenza d’ossigeno.

Sono arrivate anche proposte stimolanti ed interessanti che spero di raccontarvi a breve.

Nel frattempo mi godo questo inizio di Maggio e respiro a pieni polmoni (anche se il “Ventolin” è sempre in borsa).

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Dopo il temporale

 

 

 

 

21 risposte a "Giorno 396 – Maggio. Respira."

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  1. Faccio yoga anche io da anni (qusi 15, ma mi sembra di avertene già parlato… 🙂 )
    Oltre alla respirazione prova a fare anche qualche meditazione o qualche mantra, vedrai che piano piano le risposte alle tue domande arriveranno e tanti nodi si scioglieranno.
    Il blog? Guai e a te se lo chiudi! 🙂

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  2. Il coraggio non è attraversare la tempesta. Ma è uscirne, con la sabbia tra i capelli e riuscire a scrollarla.
    Osservare i granellini e calpestarli a piedi nudi, con un sorriso.
    Perché dopo, la prossima tempesta che arriverà, ci troverà meno impreparati…
    Scrivi ancora.
    Adoro leggerti.
    E poi vedere quei posti magnifici mi piace un sacco!
    Tutti abbiamo periodi di dispnea. Eccome!
    Tu hai il Ventolin.
    Io ho Dio. Costa meno e non è necessario far rifornimento in Farmacia 😜.
    Ti abbraccio❤️

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  3. E chi lo molla il ventolin? Dopo aver provato il Pulmaxan (autentico inferno fatto a spray) guai a farne a meno (sì, pure io sono asmatico).

    Per il resto i momenti di difficoltà capitano a chiunque e solo il tempo riuscirà a riunire i puntini ora sparsi qua e la e a dare un senso a tutto quanto 🙂😘

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  4. Sara, sono finalmente riuscita a leggere questo bellissimo post. Mi ritrovo in tante delle tue parole, dubbi e perplessità. Aprile è stato duro anche per me. Il tempo instabile non aiuta molto. Conosco tutte le difficoltà della solitudine. Penso anche, però, che se ci è toccato questo difficile percorso, vuol dire che siamo in grado di affrontarlo. Altrimenti non saremmo qui a parlarne, no?! 😉 Un abbraccio ❤️

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  5. I dubbi, la paura, la nostalgia, il senso di precarietà. Tutti stati d’animo che conosciamo bene anche noi e credo siano comuni a tutti coloro che lasciano il proprio Paese. Continua a respirare e a pensare che sia tutto normale. E’ normale mettersi in discussione, anzi credo sia indispensabile per migliorarsi. Tieni duro e vedrai che lo yoga, la meditazione e la bella stagione ti aiuteranno ad affrontare al meglio ogni sfida. Un abbraccio dalla Baviera! 🙂

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      1. Non è stato semplice abituarsi all’inizio, e proprio quando ci sentivamo a casa abbiamo cambiato città è ricominciato da capo. Adesso siamo vicino a San Paolo, città più piccola è tranquilla. Non ci troviamo male, però diciamo che il Brasile non è proprio il primo posto a cui uno pensa per un espatrio… dai un occhio al blog se ti va

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